Un aneddoto curioso accaduto durante il bando di concorso rivela la personalità dell’artista: un uomo dal carattere difficile e incline alla burla.
Giorgio Vasari, architetto e pittore, nella sua celebre opera “Le Vite” - considerato il primo testo di storiadell’arte italiana – racconta di un fatto capitato durante una riunione in cui tutti i partecipanti mostravano i progetti presentati, e chiesero quindi anche al Brunelleschi di far vedere il suo; l’artista, non volendo svelare la sua idea, pose una condizione: “mostrerò i miei disegni a chiunque riesca a far star dritto un uovo sul marmo.”
Tutti i maestri presenti provarono a farlo star dritto ma, ovviamente, senza successo. Dopo innumerevoli tentativi chiesero a Filippo di mostrare loro come fare, ed egli dando un semplice colpetto al “culo” dell’uovo lo pose dritto su marmo. Stizziti, i presenti asserirono che tutti avrebbero potuto fare lo stesso, non vi era nulla di più semplice, e il Brunelleschi allora rispose che anche loro, dopo aver visto i suoi disegni, avrebbero saputo come costruire la cupola, e per questo non li mostrò mai.
Un’opera che sembrava impossibile da realizzare: costruire una cupola con un diametro di 45,5 metri.
Filippo Brunelleschi, profondo conoscitore dell’arte romanica, fece suoi i principi del modo di murare dei romani e degli orientali per riversali nella sua opera più importante.
A dispetto dei suoi 600 anni la struttura della cupola è sorprendentemente moderna.
Come detto in precedenza, la struttura della cupola è completamente autoportante e costituita da una doppia calotta: la prima, interna, è robusta e di minori dimensioni rispetto alla cupola esterna, più grande e leggera che non grava sull’edificio sottostante e, soprattutto, protegge dalle condizioni ambientali la cupola interna.
Altro punto fondamentale nel progetto del Brunelleschi è l’uso dei mattoni disposti a “spina di pesce”, ossia incastrati tra di loro, infatti, sono posizionati verticalmente e di piatto per sostenere lo slancio verso l’alto.
La cupola si innalza verso l’alto gonfia e leggera.
Filippo Brunelleschi, purtroppo, non riuscì a vedere il suo progetto ultimato in tutte le parti; la cupola fu completata nel 1436, ma la lanterna, sempre realizzata grazie a un progetto di Filippo, fu costruita e posizionata solo nel 1471, a distanza di 25 anni dalla sua morte.
Una cupola dalla bellezza straordinaria, sia dentro che fuori.
A renderla ancora più magnifica, se possibile, vi è lo straordinario ciclo di affreschi, con tema il GiudizioUniversale, realizzato da Giorgio Vasari e Federico Zuccari tra il 1572 e il 1579: un’opera pittorica di oltre 3.600 mq.
Inizialmente, l’idea del Brunelleschi era quella di ricoprire l’interno della cupola con un grande mosaico, ma nel 1568 il Granduca Cosimo I de Medici decise di decorare con un affresco la cupola e commissionò l’opera al Vasari che vi lavorò fino al 1574, anno della sua morte; il completamento degli affreschi fu poi affidato dal Granduca Francesco I al pittore marchigiano Federico Zuccari.
La Cupola venne presentata in tutta la sua superba bellezza ai fiorentini il 19 agosto del 1579.