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Roma e i suoi tesori: il Quartiere Coppedè

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Mentre si passeggia per le vie del Coppedè non sembra nemmeno di trovarsi a Roma. Si accede attraversando un arco gigantesco, decorato con un grosso mascherone sormontato dallo stemma della potente famiglia fiorentina dei Medici, da cui pende un enorme lampadario in ferro battuto; immaginate di trovarvi qui al calar della sera, quando le luci regalano un’atmosfera magica, quasi fiabesca a questo monumentale ingresso!

 
 
 
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Quartière Coppedè. Há quem diga que é a resposta arquitetônica italiana a Gaudi. Um quarteirão idealizado pelo arquiteto Gino Coppedè no início do século 20. #arquitetura #architecture #quartierecoppedè #sundayvibes #belezapura #roma #lovetraveling #traveltheworld

Un post condiviso da Vanessa de Sá (@vanessassa04) in data:

L’arco unisce due palazzi, chiamati “degli ambasciatori”, le cui facciate sono riccamente decorate da fregi, stucchi, cornicioni, statue e logge.

 
 
 
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Y es que Roma tiene encanto en cada uno de sus rincones ??

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Una volta entrati la prima cosa che si scorge è la Fontana delle Rane, uno splendido esempio di neobarocco.

Posta al centro di Piazza Mincio, la Fontana delle Rane è composta da una vasca centrale con quattro coppie di figure, ognuna delle quali sostiene una conchiglia con all’interno una rana dalla quale zampilla acqua; dal centro della fontana si innalza una seconda vasca, di circa due metri, il cui bordo è decorato da altre otto rane.

Fontana delle rane

(fonte - repubblicaroma)

Una fontana epica per gli amanti della musica! Proprio in questa fontana, infatti, nientepopodimeno che i Beatles fecero il bagno vestiti dopo un concerto al celebre Piper!

Sulla stessa piazza si erge maestoso Palazzo del Ragno, costruito tra il 1916 e il 1926, che deve il suo nome alla decorazione sul portone d’ingresso, un grosso ragno per l’appunto.

Beatles

(fonte university.it)

 
 
 
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“So\' l\'amichevole spaiderme de quartiere, se po\' ddi\' che qua so\' dde casa, ce sta pure un palazzo che chiameno der ragno...” . P.S. immaginate la didascalia con la voce di @alexpolidori . . . . . . #buongiornoroma #RaccontandoRoma #coppedde #coppedè #uomoragno #spidermaninreallife #spidermanitalia #italianspiderman #toyphotography #toyphotographer #toyphotos #romanord #piazzamincio #farfromhome #farfromhomemovie #quartierecoppede #quartierecoppedè #marvelstudio #inrome #initaly #romecity #beautifulrome #thisisrome

Un post condiviso da Diego... a Roma e dintorni (@diegofunaro) in data:

D’ispirazione assiro-babilonese, il palazzo si articola in 4 piani e una torretta; al terzo livello, ritroviamo uno splendido dipinto in giallo ocra e nero raffigurante un cavaliere tra due grifoni e la scritta “Labor”.

Dulcis in fundo ecco il pezzo forte di quest’angolo insolito della capitale, il Villino delle Fate, ossia un gruppo di costruzioni che si innalzano su 3 piani asimmetrici.

Palazzo del ragno

(fonte viaggiatorineltempo.com)

 
 
 
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Another one from #Coppede #villinodellefate #gigisinrome #vsco #vscocam

Un post condiviso da Giulia Sabor (@julietvampire) in data:

Ma non è solo questo a rendere suggestivo il Villino delle Fate. Basta guardarlo per perdersi tra le sue innumerevoli decorazioni e i vari materiali utilizzati, tra cui il marmo, laterzi, travertino, terracotta, vetro, legno e ferri battuto.

Inoltre, si scorgono anche delle rappresentazioni fatte per celebrare 3 città: Firenze, Roma e Venezia.

La celebrazione di Firenze e della sua cultura, con riferimenti a Dante e Petrarca, è uno splendido dipinto che raffigura la Cupola di Santa Maria del Fiore e il Palazzo della Signoria, con sotto scritto “Fiorenza Bella”.

La celebrazione di Roma è, invece, raffigurata con la lupa e RomoloeRemo.

La celebrazione di Venezia, infine, è rappresentata con il Leone di San Marco che affronta un veliero.

Villino delle Fate - Firenze

(fonte paroleinviaggio)

L’architetto Gino Coppedè

Ma a chi dobbiamo la realizzazione di questo favoloso angolo romano? L’artefice di tutto ciò ha dato il nome al quartiere stesso: Gino Coppedè.

Fiorentino di nascita, Coppedè venne chiamato ad occuparsi del quartiere romano nel 1919, e progettò tutti gli edifici sopra citati.

L’ideatore di un’opera originale, eclettica e suggestiva, nonché l’unico architetto italiano del ‘900 ad aver legato il proprio nome a un quartiere!

Gino Coppedè

(fonte romaierioggi.it)

Coppedè e l’Esoterismo

Come accennato in precedenza, c’è un qualcosa di esoterico in questo quartiere…

Si narra che Gino Coppedè fosse un massone e che, quindi, abbia disseminato nelle sue opere dei simboli esoterici!

Per esempio, il lampadario che si trova sotto l’arco d’entrata non è un semplice ornamento, ma l’avvio di un viaggio iniziatico; difatti, i massoni vengono anche chiamati “figli della luce”, luce intesa come conoscenza per accedere alla verità.

Lampadario

(fonte romabella.com)

Coppedè e il Cinema

“[…] l\'unico grande mistero della vita è che essa è governata unicamente da gente morta […]”

Inferno – Dario Argento

Il quartiere Coppedè con il suo stile unico è un set cinematografico perfetto, tanto da aver ammaliato il maestro dell’horror italiano Dario Argento che, proprio tra queste strade, ha girato il suo primo film “Uccello dalle piume di cristallo” nel 1970 per poi ritornare nella stessa location nel 1980 con “Inferno”.

Uno stile gotico che non poteva non attrare registi e sceneggiatori!

Dario Argento

(fonte dilei.it)

Quartiere Coppedè: dove si trova

Per visitare questo misterioso angolo di Roma non avrete bisogno di una mappa, dovete solo passeggiare con il naso all’insù!

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